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ARS MULIEBRIS
DOMUS MULIEBRIS
Tra sacro e profano,
l'immagine della
donna nel medioevo
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RASSEGNA STAMPA |
IL DIRETTORE ARTISTICO: “MEDFEST NEL SEGNO DELLA
RINASCITA”
Tutto pronto per il via all’evento. Giovani del paese a
lavoro. Il 16 di scena i tamburi.
Mancano ormai poche ore al grande evento. Buccheri si
riempie di colori, di luci e di mani laboriose. Tutto il
Paese partecipa con la solita passione alla
realizzazione della festa più bella dell’anno. Sono per
lo più i giovani i protagonisti di questa grande
macchina organizzativa che non conosce pause vacanziere.
Nessuno si tira indietro o si risparmia, con grande
spirito di accoglienza e di laboriosità. Scenografi,
creativi, ma anche giovani avvocati, medici in erba,
professionisti ed universitari che hanno deciso di
lasciare le proprie sedi di studio o di lavoro, per lo
più al Nord Italia, per tornare in Paese e lavorare
tutti insieme alla riuscita del 18° Medfest. Si diceva
del grande spirito di accoglienza del buccherese. Come
vuole la tradizione, il Paese si trasforma per magia in
un suggestivo albergo diffuso. In termini turistici si
registra un trend più che positivo, in termini di
ricettività alberghiera (agriturismi vanno per la
maggiore) e di ristorazione. Anche i commercianti,
negozi e botteghe diventano protagonisti di questa sana
boccata d’ossigeno per l’economia del piccolo borgo
medievale. Il Medfest per quest’anno sarà concentrato
solo in un giorno e in una notte, ma non per questo le
aspettative circa l’affluenza di pubblico verranno
tradite.
“L’atmosfera è serena – afferma il direttore artistico
Elena Servito - si sta lavorando in completa armonia e
con grande dedizione. Merito anche di una giunta giovane
che ha tenacia, voglia di ricostruire puntando al
recupero e alla rinascita di questo evento come
straordinario volano per il turismo montano d’estate”.
“E’ veramente emozionante vedere all’opera tutti questi
giovani, per lo più universitari che studiano fuori, che
hanno appositamente rinunciato alla vacanza di
ferragosto per unirsi alla squadra altrettanto giovane
del sindaco Alessandro Caizzo. Persino la giunta
comunale si è messa all’opera, cosi come il presidente
del consiglio. Una macchina organizzativa davvero
virtuosa che non ha limiti di sosta, senza orari
d’ufficio e con l’unico obiettivo: la riuscita del
MedFest”.
Giovani e meno giovani uniti da un unico intento.
Pienamente coinvolta anche la Banda dei Tamburi di
Buccheri (di scena il 16 agosto alle ore 18 alla
Scalinata di S. Antonio) e il Gruppo Madrigale che ha
preparato il corteo dei costumi d’epoca. Un centinaio a
sfilare per le vie del Paese insieme ai bambini della
Colonia estiva guidati dall’assessore alle politiche
sociali. Il quartier generale sarà lo spazio ludico con
i giochi del Medioevo.
“Il Medioevo fa parte di tutto noi, - afferma il
direttore artistico Elena Servito - pur essendo un
periodo “di mezzo” segna un passaggio verso la
modernità, le grandi invenzioni, da reinterpretare come
una spinta di fiducia verso la rinascita collettiva.
Il tema delle donne è il liet motiv di questa edizione e
non si risparmia dai continui riferimenti con
l’attualità, con i tristissimi fatti di cronaca, anche
siracusana, legati al femminicidio. Come donna, madre,
professionista, figlia, sono da sempre sensibile alle
problematiche dell’universo femminile. Pur essendo, il
Medioevo, periodo di oscurantismo, lo stesso
decadentismo nei valori e ideali lo ritroviamo anche in
questi giorni, nonostante il progresso. Spero che con
questo Medfest si possa ridare quella spinta di fiducia
verso un mondo migliore, per tutti”.
Siracusa, 14 Agosto 2013
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Ufficio Stampa MedFest
rosa tomarchio
360767027
rosatomarchio@ virgilio.it
facebook: medfest di buccheri 2013 |
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Punto
di incontro di culture e civiltà. Unione mistica di religioni,
riti e leggende.
Alchimia di lingue,
colori, ritmi e suoni.
Tutto questo fu
il medioevo siciliano:
ventre del Mediterraneo
e ancora più su,
fino ai Longobardi e ai Normanni.
Oggi potremmo definirle
prove tecniche di globalizzazione,
in un mondo
(quello medioevale)
che nel Mediterraneo
aveva il suo centro,
e nella Sicilia
il suo ombellico. |
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