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Vivi Volando, vola vivendo
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RASSEGNA STAMPA |
il “Volo” spettacolare del Medfest 2010 |
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Chi non ha desiderato almeno una volta nella vita di
volare: tra le braccia di Morfeo o perfino ad occhi
aperti, e perché no, cimentandosi in uno degli sport
estremi di ultimo grido. Quanti di noi hanno subito il
fascino del mito
del giovane e passionale Icaro, inebriato dal volo a tal
punto da avvicinarsi troppo al sole e morire perdendo le
sue ali incollate con semplice cera.
“Vivi volando. Vola vivendo”: una filosofia, un
traguardo, un messaggio. Quello del Medfest 2010 che
alle molteplici sfaccettature del volo dedica la sua XV
edizione, rinnovando anche quest’anno l’attesissimo
appuntamento a Buccheri, per due giorni e due notti,
sabato 21 e domenica 22 agosto. Le arti della danza,
della musica, della pittura, del gioco e della cucina
conquisteranno il cuore di Buccheri, trasformando la
città in un vero e proprio borgo medievale che
rievocherà le antiche tradizioni siciliane. Dalle
celebrazioni delle dispute e battaglie dei cavalieri
alla goliardia e lussuria, passando per la “mimesi” come
trasformazione di tutto ciò che è visibile e invisibile,
fino ad arrivare al fascino di “sua maestà il fuoco e
sua divina grazia la danza”: di anno in anno il Medfest
è stato questo e molto altro, affermandosi come una
delle feste medievali più importanti e conosciute nel
mondo, per la fama degli artisti partecipanti e la
crescente partecipazione di visitatori. «Abbiamo voluto
dedicare la nuova edizione del Medfest al volo inteso
come processo catartico, grazie all’incontro ravvicinato
con l’arte, la cultura e lo spettacolo – spiega il
direttore artistico Liliana Nigro – Si percepirà un
senso di libertà e di distacco dalla realtà materiale,
resa attraverso le acrobazie, le perfomance sui
trampoli, il magico connubio dei ritmi etnici regionali
e tribali, figli della nostra terra, con lo spettacolo
dei fuochi d’artificio, in un ensemble più unico che
raro. Abbiamo voluto coinvolgere le tre Province di
Siracusa, Ragusa e Catania, per celebrare la nostra idea
di cultura come ponte di conoscenza e confronto».
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Punto
di incontro di culture e civiltà. Unione mistica di religioni,
riti e leggende.
Alchimia di lingue,
colori, ritmi e suoni.
Tutto questo fu
il medioevo siciliano:
ventre del Mediterraneo
e ancora più su,
fino ai Longobardi e ai Normanni.
Oggi potremmo definirle
prove tecniche di globalizzazione,
in un mondo
(quello medioevale)
che nel Mediterraneo
aveva il suo centro,
e nella Sicilia
il suo ombellico. |
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