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12 agosto 2003 Gazzetta del
sud |
Buccheri si apre a ferragosto una nuova edizione
del MedFest: nel programma sfilate in costumi d'epoca, spettacoli
e gastronomia |
I locali del centro polifunzionale della Badia
sembrano un vero e proprio cantiere di falegnameria, con decine
e decine di uomini che stanno allestendo gli stand in legno
mentre nei locali attigui della scuola, si stanno ultimando
le scene. Tutto curato dagli scenografi Dino Pantano, Corrado
Pomillo e Pierluca Trapani mentre in altri locali comunali,
le sartorie artigianali sono all'opera per preparare i costumi
che serviranno al corteo d'epoca e qui, con aghi e filo, forbici
e metro, sono all'opera otto signore capitanate dall'esperta
Elvira Bucchieri. Tutto il paese è stato coinvolto per
la riuscita dell'ottava edizione del Medfest, la festa medievale
più importante della Sicilia e da qualche anno, entrata
anche nei circuiti nazionali. Si comincerà venerdì.
La direzione artistica è affidata a Giovanni Di Maria.
«È tutto pronto – ha detto il sindaco Pavano–
anche per per il piano di sicurezza allestito con i carabinieri,
la polizia, i vigili urbani e la protezione civile, il presidio
di guardia medica, il settore dei parcheggi e i bus navetta,
il ristoro, i punti di informazione». Il presidente del
Comitato organizzatore Franca Trigili annuncia invece: «Il
ventre e l'anima, questo è il titolo del nostro Medfest,
la celebrazione del ventre e i percorsi dell'anima, evocazioni
dell'immaginario medievale e delle maggiori influenze che hanno
reso peculiare l'età medievale siciliana; una festa popolare
dove, attraverso la musica, la danza, il teatro, la poesia,
i racconti, l'animazione e la gastronomia, risuonano e s'incontrano
espressioni e simboli di un'età che, in Sicilia, seppe
integrare, in una sintesi originale, elementi della cultura
greco-bizantina, araba, berbera ed ebraica. Tre giorni intensi
– continua Trigili – con il teatro di strada della
Compagnia dei Folli oppure le dimostrazioni dell'Accademia Siciliana
dell'arte della Falconeria, la danza, la musica berbera, l'artigianato,
la gastronomia magrebina, le fiabe, l'annunciatore, i laboratori
di strada, i concerti di musica popolare, l'animazione lungo
le strade e gli eventi nella foresta simbolica del Castello
e poi, il gruppo greco Ensemble Omilos Hellinikon Technon Association
of Greek Arts di 27 elementi, i Tarantolati di Tricarico, gli
Agricantus, Roberto Caravella e il tamburo di Alfio Antico».
Gianni Garfì |
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